Un suono che racconta una storia
Una campana che suona solo una volta all’anno, ogni anno alla stessa ora, in ricordo di ciò che è stato. Per non dimenticare.
Il vecchio paese e quello nuovo
La campana che suona a Longarone è l’unica superstite delle tre che appartenevano al campanile della chiesa che andò completamente distrutta dal disastro del Vajont.
Forgiata nel 1959 da una fonderia udinese, per qualche anno aveva sparso la sua voce “dolcissima”, assicurano i superstiti, nella valle. Deve aver suonato anche la notte del disastro, quando il paese stava andando in pezzi.
Sentire la sua voce da lontano, come probabilmente facevano gli abitanti di quella valle di un tempo oggi è impossibile. Ci sarebbe piaciuto poterla ascoltare con il buio, e magari riflettersi nell’immenso arco di cemento della diga che fu la causa del disastro, e che è ancora lì. Ma la campana è di piccole dimensioni e l’inquinamento acustico dovuto soprattutto al traffico sulle strade che separano la chiesa dalla valle del Vajont e dalla diga è ormai irreversibile.
Si potrebbero dire moltissime cose sul suono delle campane, sui due livelli di figura e sfondo, sul loro particolare sistema di accordatura, sulla difficile arte della fusione, sulle scuole nazionali e sui parametri della campanologia ufficiale, per non parlare delle tecniche e delle tradizioni dei campanari o degli “scampanotadôrs”.
Non lo faremo per questa campana, perché il suo significato è proprio quello di far riflettere in silenzio.
Audio
Audio binaurale, si consiglia l’ascolto in cuffia.
Nessuna registrazione potrà mai sostituire l’ascolto reale.
Come arrivare
Indicazioni per raggiungere il luogo
Dove
Longarone e dintorni
Quando
Il 9 ottobre di ogni anno alle ore 22:39